
L’economia circolare nella gestione dei rifiuti radioattivi
di Viviana Cruciani
Sogin, insieme alla sua controllata Nucleco, è impegnata da sempre in una strategia di economia circolare insita nella sua mission originaria di smantellamento (decommissioning) degli impianti nucleari e di gestione dei rifiuti radioattivi.
La strategia di economia circolare adottata si basa sulla minimizzazione dei rifiuti, il riutilizzo di edifici e impianti per non costruirne di nuovi e l’efficientamento dei consumi energetici.
Nell’ottica di minimizzare la produzione e gestione dei rifiuti radioattivi i progetti di decommissioning utilizzano tecnologie e processi innovativi per massimizzare la decontaminazione dei materiali prodotti dagli smantellamenti e allo stesso tempo recuperare quelli convenzionali, in particolare ferro e calcestruzzo.
Nella centrale di Caorso, ad esempio, per gestire le resine e i fanghi radioattivi prodotti durante l’esercizio dell’impianto abbiamo progettato un intervento di trattamento mediante incenerimento presso un impianto estero che ha consentito una riduzione del loro volume iniziale di oltre il 90%, evitando la costruzione di nuovi depositi temporanei e assicurando volumi complessivi minori dei rifiuti destinati al futuro stoccaggio nel Deposito Nazionale.
Per fornire un dato complessivo, nella sola centrale di Caorso l’obiettivo è quello di permettere il recupero di oltre il 95% dei materiali provenienti dalle operazioni di disattivazione. Anche nelle varie fasi del processo di approvvigionamento, nell’ottica della Life Cycle Perspective, Sogin tiene conto di criteri ambientali e sociali per individuare beni e servizi che riducano al minimo il loro impatto ambientale e aumentino i benefici sociali lungo tutto il loro ciclo di vita. Questo avviene, ad esempio, con l’applicazione in fase di gara o di affidamento dei lavori di prescrizioni che consentano di selezionare sul mercato operatori ispirati a principi di sostenibilità ambientale.
In questo contesto, Sogin ha adottato anche un applicativo per garantire la tracciabilità dei dati sui rifiuti in modo da preservare la conoscenza dell’intero percorso gestionale di ogni singolo materiale.
Inoltre, la realizzazione di modelli virtuali 3D, come ad esempio quello sviluppato per i sistemi e componenti presenti all’interno dell’edificio reattore, consente di realizzare gli interventi di smantellamento con un approccio sostenibile in quanto, già nella fase di progettazione si possiedono le informazioni necessarie sui radionuclidi presenti e dunque su come intervenire per “segregare” i materiali potenzialmente contaminati da quelli rilasciabili, evitando così possibili cross contamination, con conseguenziale aumento delle quantità di rifiuti radioattivi.
Un altro esempio di gestione sostenibile dei rifiuti è la strategia Sogin di riutilizzare edifici esistenti, laddove possibile, per non costruirne di nuovi. Nella centrale di Caorso questo obiettivo è stato pienamente centrato adeguando ai più moderni standard di sicurezza i depositi già presenti riutilizzando le medesime volumetrie per lo stoccaggio temporaneo dei rifiuti radioattivi.
Al riguardo, va sottolineato che il processo di decommissioning nucleare presuppone la necessità di continuare ad avere le stesse competenze professionali, anche se con finalità diverse, utilizzate durante l’esercizio di questi impianti.
Durante la dismissione di una centrale nucleare, infatti, sono ugualmente necessarie competenze di ingegneria, di procurement e costruzione, oltre a tutte quelle collegate alla manutenzione degli impianti, che continuano, di fatto, ad essere operativi, pur non producendo più energia elettrica. Per smantellare è dunque necessario: da un lato costruire facilities dedicate, come depositi temporanei o apparecchiature e strumenti, spesso di natura prototipale, realizzati talvolta per svolgere anche una sola operazione. E, dall’altro, preservare professionalità altamente qualificate, compito affidato alla Radwaste Management School, il centro di formazione del Gruppo Sogin, impegnata in un processo strutturato di trasferimento delle competenze agli operatori del futuro e per rispondere alla crescita della domanda di conoscenza nel settore.
Per quanto riguarda l’aggiornamento tecnologico e l’efficientamento dei consumi energetici, Sogin è sottoposta ad un regime di controllo dei consumi inseriti ogni anno nella Dichiarazione Ambientale. In particolare, nella centrale di Caorso Sogin ha avviato negli ultimi anni un programma di sostituzione delle lampade alogene con quelle a led e di parti di impianto come, ad esempio, i ventilatori per estrarre l’aria dalle zone radiologicamente classificate, che ha consentito una notevole riduzione dei consumi.
A breve sostituiremo anche il trasformatore di cantiere con uno di taglia inferiore e il quadro di media tensione compresi i Quadri Power Center. In questo ambito, fra i progetti che mirano al miglioramento ambientale, all’efficientamento energetico con un risparmio economico, a Caorso installeremo impianti di depurazione delle acque reflue più piccoli, tenuto conto delle minori esigenze che richiedono le operazioni di dismissione rispetto a quando la centrale era in esercizio. Inoltre, è in corso la sostituzione delle caldaie di riscaldamento con impianti più efficienti e mirati alle necessità attuali.
Infine, un ulteriore elemento chiave dell’economia circolare adottata da Sogin è la consapevolezza sociale e politica e dunque la sensibilizzazione dei nostri stakeholder sia interni che esterni. In questo senso, promuoviamo campagne informative sviluppate con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza sulle pratiche sostenibili e sui benefici derivanti dall’economia circolare.
Maggiori informazioni sono disponibili nel Bilancio di Sostenibilità del Gruppo Sogin, consultabile sul sito sogin.it, che rappresenta il principale strumento informativo per tutti gli stakeholder, attraverso il quale rendicontiamo annualmente la nostra performance economica, sociale e ambientale. Oltre a misurare gli impatti delle nostre attività sulla società e sull’ambiente, il bilancio di sostenibilità offre un quadro completo delle pratiche aziendali ed evidenzia il nostro impegno a promuovere una cultura responsabile, anche nell’ottica della strategia più complessiva di valorizzazione di questi siti.
Viviana Cruciani è laureata in Chimica Industriale, e ha ottenuto successivamente un Master di II Livello in “Tecnologie Nucleari e delle Radiazioni Nucleari”. Da vent’anni è in Sogin. La prima esperienza nel 2004 è negli impianti Ipu e Opec del centro di Casaccia come responsabile dei laboratori di chimica e radiochimica. Dal 2011 al 2019 ha fatto parte della Direzione Disattivazione Centro Sud e poi della Direzione Centrali dove si è occupata del coordinamento di tutti i progetti di decommissioning. Nel 2020 diventa Responsabile Disattivazione dell’impianto FN di Bosco Marengo. Dal 2021 è Responsabile Disattivazione della Centrale nucleare di Caorso, la più grande fra quelle in dismissione.
Immagine: ©Sogin